“Bilal. Il mio viaggio da infiltrato verso l’Europa”: incontro con Fabrizio Gatti

Dicembre 18, 2023 Categoria: ,

È una storia che parte da lontano, quella che ha raccontato Fabrizio Gatti – giornalista noto a livello mondiale per le sue inchieste sotto copertura – venerdì 15 dicembre ai ragazzi delle classi Quarte dei Licei e della Quinta Liceo Classico, nell’ambito dei ciclo di incontri sul tema dell’emigrazione attivato dal nostro Istituto per l’anno scolastico 2023/24.

Una storia che attraversa il mare “nostro”, il Mediterraneo. E, prima di esso, un altro mare, il mare di sabbia del Sahara.

È una storia che arriva vicino a noi, nelle nostre piazze, nelle nostre case. Nelle nostre vite.

È la storia delle tante persone costrette ad emigrare, poste di fronte alla scelta non-scelta tra il morire di fame, o stritolate dai debiti, e l’imbarcarsi in un viaggio lungo e pericoloso – spesso tragico – via terra e via mare, alla ricerca di un posto dopo poter vivere. Vivere, semplicemente: il più elementare dei diritti dell’uomo.

Questa storia Fabrizio Gatti l’ha vissuta in prima persona, giornalista sotto copertura, nel corso di quattro anni di lavoro sul campo (dal 2003 al 2007) durante i quali ha assunto l’identità di Bilal, migrante clandestino, e ha vissuto il dramma di chi si mette in viaggio per raggiungere una vita migliore.

Ai confini densi di pericoli che si è trovato ad attraversare si aggiunge per lui un altro pericolo, quello di essere scoperto nella sua vera identità: “il pericolo era quello del confine personale, del dare credibilità alla propria presenza e distogliere l’attenzione dai dubbi che poteva suscitare la presenza di un ‘bianco’ in quei luoghi di traffico di vite umane”.

Ne è nata una inchiesta unica al mondo, raccolta nel libro “Bilal. Il mio viaggio da infiltrato verso l’Europa” (La nave di Teseo, 2022), in cui Gatti racconta questi viaggi lungo la rotta dei pozzi sahariani, condivisi con centinaia di migranti, dal Niger verso la Libia e da lì, il grande salto – come un salto nel buio e troppo spesso nella morte – nel Mediterraneo: “ad un certo punto ho visto il peschereccio volare, e poi scendere e sprofondare nel mare… Là dentro c’erano i miei figli”, racconta la toccante testimonianza di un migrante che vede morire in mare due dei suoi figli.

In questo libro inchiesta – letto dagli studenti nelle settimane precedenti all’incontro di venerdì – Fabrizio Gatti mette a nudo gli interessi economici e politici, e le connivenze dei governi internazionali, dei trafficanti di vite umane.

Non solo, esso mostra anche come il fenomeno migratorio possa rappresentare, più che una minaccia, una vera e propria salvezza per l’Europa, segnata da una profonda crisi demografica e destinata, seguendo questo trend, al declino economico.

Come ha ben introdotto la prof.ssa Katia D’Addona, moderatrice dell’incontro: “L’intento di questo ciclo di incontri che il nostro Istituto dedica nel corso di questo anno scolastico al tema dell’emigrazione nasce dalla constatazione di come su questo questo tema ci siano ancora troppi pregiudizi, troppa ideologia, e prese di posizione che non riflettono il reale stato della situazione”.

La conferenza del dott. Gatti ha catturato l’attenzione dei ragazzi, che hanno potuto ascoltare dalla sua viva voce quanto letto nelle settimane precedenti, e rivolgere al giornalista domande puntuali e non banali – ad esempio sul rapporto tra aspettative e bisogni che caratterizza i viaggi dei migranti, o ancora sulle scelte narrative dell’autore.

Il pensiero di tutti, al termine dell’incontro, rimane per le vite perdute e per tutta la sofferenza generata da un fenomeno che viene, al tempo stesso, osteggiato e sfruttato, anziché essere considerato per quello che è: un bisogno umano fondamentale e una risorsa per l’Europa.