Una lettera (e una medaglia) dall’Australia…

Dicembre 20, 2022 Categoria: ,


La 3. Elementare nell’anno scolastico 1939-40.  Nel cerchio, l’ing. Giovanni Maneschi.

È una storia che attraversa gli oceani e rimonta le onde del tempo quella che vi stiamo per raccontare…
Complice il calendario, essa sembra avere anche un certo sapore natalizio…

Caro direttore,
Sono un novantenne ex-alunno del Leone XIII degli anni 1941-1943, ora emigrato in Australia.

Inizia così – con una mail arrivata qualche settimana fa al Direttore Generale, prof.ssa Gabriella Tona.
A scriverla è l’ing. Giovanni Maneschi, ex-alunno della nostra scuola, a seguito di un ritrovamento inaspettato:

Facendo pulizia nei miei cassetti ho rinvenuto una medaglia che conseguii in quegli anni e della quale avevo completamente dimenticato l’esistenza.

È una medaglia premio, di quelle che venivano date agli studenti leoniani più meritevoli, nel corso di una cerimonia non priva di una certa solennità: un’usanza durata oltre settant’anni, a partire dai primi anni dalla fondazione dell’Istituto (1893) sino agli anni ’70 inoltrati del secolo scorso. È lo stesso dott. Maneschi che ci illustra la medaglia ritrovata, con uno stile gustoso e un accenno di bonaria comicità:

Sul davanti sono raffigurate le immagini di tre figure svolazzanti – angeli certamente – che sorreggono un libro con la parola PRAEMIUM sopra incisa. Sul retro sono incise le parole COLLEGIUM MEDIOLANENSE A LEONE XIII. La medaglia è completata da un nastro azzurro ornato da tre barrette in metallo recanti le scritte: PROFITTO – RELIGIONE – CONDOTTA.

La lettera termina con una offerta di dono all’Istituto, ovvero proprio la medaglia-madeleine ritrovata, che come i biscotti di Proust riaccende i ricordi e ci ha spinto a ricercare tra gli archivi:

Vorrei sapere se questa medaglia possa essere di vostro interesse, se avete qualche raccolta, piccolo museo ecc. In qual caso sarà mio piacere restituirvela tramite pacchetto postale a un indirizzo che nominerete.
La mia maestra era la signora Cifarelli. Non ricordo il nome del padre gesuita che insegnava religione: forse Corli?

La vivida memoria di Maneschi non sbaglia: maestra era Flora Cifarelli e il padre gesuita era proprio Giulio Corli SJ – all’epoca ancora “scolastico”, cioè in formazione all’interno del lungo percorso proprio della Compagnia di Gesù.

Ma i doni che il nostro ex-alunno d’Australia ci riserva non finiscono qui… Nelle mail successivamente intercorse, e dietro una nostra richiesta di ulteriori ricordi leoniani, l’ingegner Maneschi ci offre un pdf molto interessante e brioso (clicca su questo link per leggerlo online).

Sarà mio piacere inoltrarvi alcune memorie del mio periodo al Leone XIII: qualche estratto dal libro “Giovinezza” che pubblicai nel 2007, il cui primo capitolo è inscenato al Leone anno 1940.
Il libro è stato scritto in inglese. La traduzione l’ho fatta tramite l’algoritmo “DeepL” che, sebbene comodo, lascia alquanto a desiderare in quanto a grammatica e ortografia – per esempio inconsistenza nei modi del passato (passato, prossimo, remoto, imperfetto, trapassato). Ad ogni modo mi pare leggibile.  Noti che ho cambiato i nomi dei miei compagni di scuola. Ho riprodotto la “preghiera del Balilla” testualmente come era nel mio libro di letture.

Il testo è accompagnato inoltre da alcune fotografie e dai saluti affettuosi di un ex-alunno che non ha dimenticato il suo Leone:

Le foto sono di me all’età di otto anni quando comincia il primo capitolo, vi è poi una foto mia e di mia moglie Jill presa un paio di settimane fa, mentre eravamo in via di andare all’Istituto Italiano di Cultura in città, per la loro festa di fine d’anno.

Auguro a tutti voi docenti al Leone ogni successo nella vostra importante missione di formazione dei giovani a voi affidati.

John (olim Giovanni) Maneschi

P.S.: abbiamo a disposizione anche un simpatico podcast della stazione radio australiana SBS (Special Broadcasting Service) in cui l’ingegner Maneschi condivide i suoi ricordi di quegli anni di scuola, clicca qui per raggiungerlo.