La nostra “palla di cannone”: buona festa di s. Ignazio!!

Luglio 31, 2022 Categoria: ,

Si chiude oggi l’anno ignaziano, un giubileo straordinario – iniziato il 20 maggio 2021 – in cui abbiamo celebrato i 500 anni dalla ferita di Pamplona, quando una palla di cannone colpì il soldato basco Ignazio di Loyola, ferendolo gravemente e cambiando in modo radicale la sua vita. Da quel colpo di cannone iniziò infatti per lui un processo che lo portò a “vedere nuove tutte le cose” e a incentrare la sua vita in Cristo.

Ci siamo così chiesti in questi mesi qual è stata la nostra palla di cannone, quell’evento che ha cambiato il nostro modo di vedere le cose, e quindi anche la nostra vita. È una domanda sempre attuale, che possiamo continuare a farci, e da questo punto di vista la chiusura dell’anno ignaziano ha il senso di una apertura: ci apre a questa trasformazione, a questo modo nuovo di vedere le cose. È il proseguimento, o un nuovo inizio, di un cammino di consapevolezza e di cambiamento.

Nel mio caso, sono state tante le palle di cannone, gli eventi o le esperienze che hanno cambiato la mia vita, ma forse una in particolare ha avuto un peso decisivo in questo cambiamento, penso cioè all’esperienza al campo di lavoro a Sarajevo, appena terminata la tragica guerra nella ex Jugoslavia, con la Lega Missionaria Studenti. Ricordo così l’incontro con questi bambini bosniaci, che avevano vissuto la guerra e il lungo assedio della loro città, ripenso alla loro voglia di giocare, di entrare in relazione, alla fame di vita che li animava e che si riversava sui volontari del campo. Ecco, ebbi la sensazione di essere mangiato come un panino, accerchiato e chiamato da ogni dove, dal loro bisogno di attenzione. È una delle sensazioni più belle e sconvolgenti che ho provato e da lì è iniziato a farsi strada quel pensiero che mi ha portato a chiedermi se non valesse la pena di vivere così, offrendosi agli altri.

Nel giorno delle festività di s. Ignazio è così con una grande gioia che voglio estendere i miei auguri a tutta la comunità educante leoniana: agli studenti e alle loro famiglie, ai docenti e a tutti i collaboratori leoniani. Il Leone è per me infatti un luogo particolarmente caro, è il posto in cui ho svolto i miei due anni di magistero, incontrando persone che sono entrate e che fanno tuttora parte della mia vita e muovendo i primi passi “attivi” nella Compagnia di Gesù. È bello così poter tornare al Leone e iniziare a settembre tutti insieme, con coraggio e speranza, un nuovo anno scolastico.

Nell’attesa di vederci presto, auguro a tutti noi una buona festa di sant’Ignazio!!

p. Alessandro Viano SJ