Geometrie non euclidee e teatro antico

Giugno 1, 2022 Categoria: ,

Geometrie non euclidee e teatro antico… Due cose apparentemente distanti tra loro, che hanno coinvolto due gruppi di studenti leoniani tra ieri e ieri l’altro.

Primo frame: Palazzolo Acreide, Siracusa. Gli studenti del progetto “Facciamo teatro – Spettacolo!” chiudono in bellezza un anno straordinario portando in scena al Festival dei Giovani l’opera “Troiane”, che nei mesi scorsi, guidati dalla prof.ssa Elisabetta Biella, è valsa loro il 1. Premio al Festival Thauma.

Secondo frame: Istituto Leone XIII, Milano. Un gruppo interclasse di studenti delle classi Seconde del Liceo Scientifico e del Liceo Scientifico Sportivo partecipa ad un laboratorio di geometria sferica condotto dalla prof.ssa Cristina Turrini del Dipartimento di Matematica “Federigo Enriques” dell’Università Statale di Milano con l’aiuto del dott. Alessio Vicini, neolaureato del medesimo dipartimento.

In entrambe queste esperienze, un colloquio con la lezione perenne della classicità greca. Una rilettura della stessa secondo la sensibilità del mondo moderno e contemporaneo. Un’attualizzazione nella nostra vita: nelle domande teoretiche ed esistenziali che ci animano.

Così nelle istanze antimilitaristiche che il testo di Euripide esprime – e nella risonanza che esse innalzano al cospetto delle guerre in corso; e ancora, nella contaminazione con il testo di Seneca, e nell’accogliere la chiusa propria della traduzione di Sartre, che la rappresentazione dei nostri studenti ha fatto propria… Verso quel “gnōthi seautón” (“conosci te stesso”) che campeggiava in questi giorni, oltre duemilacinquecento anni dopo la sua prima formulazione, sul palco di Palazzolo Acreide, intatto nella sua luminosa verità.

Lo stesso a suo modo nelle domande e nelle ipotesi portate avanti dagli studenti alle prese con una fisica diversa, non piana, ma sferica, che arriva a chiamare “retta” una cosa che è “curva”… Che spinge il nostro pensiero, con le abitudini secolari a cui lo abbiamo abituato, come fuori da se stesso, alla scoperta di nuovi mondi e nuovi spazi di libertà investigativa, in un esercizio che ricolloca il nostro stesso essere in un mondo più vasto, più ampio, e più ricco di possibilità che non avevamo ancora considerato… O che possiamo anche ritrovare nelle forme dei coralli o della lattuga!

Un modo attraverso la classicità per “vedere nuove tutte le cose”, ed andare oltre la stessa, insieme a lei…

“Vedere nuove tutte le cose”: è il tema di questo anno ignaziano che giunge al termine, e che il laboratorio di geometrie non euclidee ha celebrato nel ripercorrere le teorie fondative del gesuita Giovanni Girolamo Saccheri (1667-1733).

“Vedere nuove tutte le cose”: e vederle insieme, con i compagni di altre classi, per poi trasmetterle ai propri compagni, nei giorni successivi, come è accaduto nel laboratorio di geometria.
O a Siracusa, in cui i leoniani si sono ritrovati con gli amici dell’Istituto Gonzaga di Palermo e dell’Istituto Sociale di Torino: insieme.

Infine, un altro punto comune ci sembra di scorgere in queste due esperienze: il mettersi in gioco degli studenti, con la freschezza e l’onestà intellettuale che è uno dei doni più belli della loro età, e che speriamo resti loro per tutto il corso della vita.