“Cipì” vola al Leone…

Febbraio 17, 2022 Categoria: ,


Il Coordinatore Didattico Calisto Rech mentre racconta la sua frequentazione con il maestro Mario Lodi, a partire da quando, giovane alunno, frequentava la scuola del Vho di Piadena (Cr).

La Scuola Primaria dell’Istituto Leone XIII ha celebrato oggi l’importante centenario della nascita di Mario Lodi (Piadena, 17 febbraio 1922 – Drizzona, 2 marzo 2014) con una serie di attività nelle classi: dalla lettura di brani tratti da alcune opere di Lodi (immancabile “Cipì” – da cui prende il nome la Biblioteca della Primaria –, ma anche “Bandiere”) alla partecipazione, a partire dai giorni scorsi, al contest creativo nazionale “Se io fossi Cipì; e ancora, dalla stesura di elaborati e disegni alla progettazione e creazione di una mostra che andrà in scena dal 7 all’11 marzo nell’aula di inglese in terrazzo. Tanto altro si potrebbe aggiungere (ad esempio, una raccolta di idee laboratoriali sull’opera di Lodi, condivise tra tutti i docenti, che forniranno uno spunto prezioso anche nei mesi a venire).

Per un verso, non poteva essere altrimenti – e questo al netto dell’importanza rivoluzionaria che l’opera teorico-pratica di Mario Lodi ha rivestito e riveste per tutti gli educatori e docenti.

Ci riferiamo cioè a quel fil rouge che unisce la nostra scuola alla figura e all’opera educativa di Mario Lodi. Un filo anzitutto biografico, e già non è cosa da poco, una storia personale che diventa una storia condivisa, partecipata. È la storia, ad esempio, del Coordinatore Didattico della nostra Scuola Primaria, Calisto Rech, che ha frequentato, giovane alunno, la scuola del Vho di Piadena (Cr) proprio negli anni in cui vi insegnava il maestro Lodi.

Una storia che gli alunni di Terza A hanno potuto ascoltare nella mattinata di oggi, con il maestro Rech che spiegava ad un pubblico incantato il documentario di Vittorio De Seta mandato in onda dalla RAI nel 1979 sull’esperienza della scuola del Vho: “Ecco, questa è la casa in cui sono nato, e questa pochi metri dietro è la scuola… e molti di questi bambini che vedete nel video sono ancora oggi miei amici”, “Impossibile” scappa detto a mezza voce ad un alunno, tra lo stupito e l’incredulo. E invece è tutto vero: l’amicizia dei famigliari del nostro preside Rech con il maestro Lodi, le frequentazioni quotidiane a casa degli zii (“a me faceva un certo effetto vedere il maestro Lodi nel pomeriggio a casa degli zii dopo averlo visto in classe la mattina”). Frequentazioni che diventano poi, nell’età adulta, di natura professionale e che continuano nell’attività didattica qui al Leone, con l’accompagnamento delle scolaresche alla Casa delle Arti e del Gioco, presso una cascina di Drizzona, vicino a Piadena, dove Mario Lodi si era trasferito dopo il pensionamento.

È tutto vero quindi: vero questo modo nuovo di dare vita ad una scuola attiva e cooperativa, in cui “i banchi sono disposti in un modo strano” ed “il maestro siede accanto ai bambini!” – è la pronta risposta degli alunni di Terza alla domanda del preside Rech se avessero notato qualcosa di strano nel filmato… Vera è stata l’attenzione e la sensibilità con cui gli alunni hanno colto, a partire dal filmato di De Seta, l’atmosfera speciale che aleggiava in quelle aule della scuola del Vho. E vero è stato l’inumidirsi degli occhi del nostro preside, appena sopra la mascherina, al termine della lezione…

Ma questo è solo uno dei percorsi che portano la storia dell’Istituto Leone XIII ad intrecciarsi con l’opera – nel senso più ampio – di Mario Lodi. Altri si potrebbero raccontare, dalla attenzione riservata dalla maestra Luisa Ghezzi, negli anni in cui fu insegnante al Leone, all’idea di scuola di Lodi, alla viva attenzione e ispirazione a Mario Lodi che i maestri e le maestre leoniane nutrono oggi, nel loro lavoro quotidiano.

Una convergenza tra il metodo liberatorio e dialogante, che ha donato ascolto e parola a bambine e bambini, proprio di Mario Lodi con l’attenzione e la valorizzazione dello studente, in quanto persona umana unica ed irripetibile, espresso dalla pedagogia ignaziana.