“È bello ritrovarsi insieme prof.”

Gennaio 11, 2022 Categoria: ,

La scuola in questa ripresa – stirata tra una comprensibile preoccupazione e il grande desiderio di comunità, di volti amici, di incontro – si conferma come uno dei luoghi cardini della nostra società, spazio e momento fondativo nella vita degli studenti, cittadini del futuro.

Tra gli sguardi colmi ora di domande, ora di sorrisi, di chi la vive ogni giorno – gli studenti, i docenti, il personale tutto – essa rinnova la piccola magia di ogni nuovo inizio: quello del ri-trovarsi, del riconoscersi attraverso il volto dell’altro, del sentirsi parte di una comunità che procede insieme, aiutandosi, prendendosi cura l’uno dell’altro.

In questo momento di difficoltà mondiale, proprio nei  suoi cortili e nelle sue aule si sprigiona la grande ricchezza che essa racchiude, che essa ogni giorno esprime e libera: voci, risa, sguardi, parole, gesti, mani alzate, confidenze, apprendimento, senso.

La ricchezza di cui sono portatori i giovani e i giovanissimi anzitutto – per molti versi, i più colpiti da questa situazione che affligge tutti noi. Sentire il loro giocare, il loro auto-riconoscersi, il loro esprimersi, il loro desiderio di migliorarsi, quella “profondità leggera” propria di chi sta facendo sul serio, è il grande insegnamento che viene a noi adulti in questi giorni. Esattamente nel momento in cui ne abbiamo più bisogno.

Che aria tira in classe Giorgio?”, la domanda di un prof. ad un ragazzo delle Medie. Sotto un ciuffo da monello, due occhi vispi che rispondono: “Un aria… “filtrata” prof….” Attimo di silenzio, e poi: “Sa, la Ffp2…” E giù una strizzata furba d’occhio, e due sguardi che si incontrano, complici. E poi, nella perfezione del momento, una frase che vale una settimana, forse una vita, intera: “È bello ritrovarsi insieme prof.”.

Si Giorgio, è bello. Al di là di tutto, attraverso tutto e forse anche grazie a quel tutto, è bello, bellissimo.