Riprendere il passo insieme

Settembre 2, 2021 Categoria: ,

Si è appena conclusa la tradizionale uscita di inizio di anno scolastico per i docenti della Scuola Primaria. Maestre e maestri, capitanati dal direttore Calisto Rech, si sono recati in visita alla città di Monza.

È un modo questo per riprendere il passo insieme dopo la pausa estiva, un modo per condividere tempo e riflessioni in vista della ripresa delle lezioni, per ritrovarsi ancora una volta uniti come équipe educativa. Per “ripartire da un grande sogno sull’educazione” – come ha scritto p. Vitangelo Denora SJ nel suo articolo La didattica a distanza e il futuro della scuola (in: La Civiltà Cattolica, III, 2020, pp. 458-470).

La riflessione di p. Denora SJ, fatta nel settembre scorso, quando la scuola era appena ripartita “in presenza” dopo i mesi di lockdown, rivela ancora oggi, a distanza di un anno, la sua forza e la sua preziosità.

Il cammino monzese di oggi degli insegnanti della Primaria vuole così essere un camminare insieme, memore di quanto già attraversato, un camminare che ha fatto tesoro di quanto l’emergenza, con il suo carico di sofferenza, pure ci ha indicato: “In questa sfida il docente non si è trovato solo. L’emergenza ha promosso più che mai il lavoro collegiale, con gli insegnanti pronti al supporto reciproco. La necessità di procedere come corpo è stata più evidente che mai. Questa sfida è stata vinta insieme, senza troppi individualismi o cammini solitari. Si è vista l’importanza del camminare insieme e la crescita di una più ampia e consapevole comunità anche in una nuova solidarietà tra le scuole: sono nate infatti nuove intese e nuove possibilità di condivisioni e di collaborazioni” (Ibid., p. 461).

Un attraversamento nel “deserto” della chiusura che ci ha aperto di più l’uno all’altro, come comunità educante: “Docenti, studenti e genitori si sono ritrovati compagni di un inaspettato viaggio attraverso il lungo tempo della chiusura e dell’isolamento. Nella routine scolastica artificialmente ricostruita è emerso qualcosa di radicale; noi non eravamo solo docenti e allievi che stavano facendo con impegno il proprio lavoro, ma eravamo anche (o anzitutto) altro: persone messe a nudo davanti a emozioni forti e a domande ultime, una vicina all’altra, pur nella lontananza del mezzo elettronico, chiamate a vivere insieme la complessità dell’emergenza. Ritrovarsi a fianco così, con meno difese, fragili e vulnerabili come ci siamo scoperti, è stata anche una grande risorsa e un’inaspettata opportunità perché prendesse forma un nuovo senso di solidarietà e comunità” (Ibid., pp. 459-460).

È dunque con questo nuovo sguardo, con questa accresciuta capacità di “vedere nuove tutte le cose” che i docenti della Scuola Primaria di oggi hanno attraversato le vie di Monza, sostando all’ombra dei monumenti e della storia della cittadina brianzola.

Il sogno, la visione che alimenta “un’idea forte di scuola, collegata al cambiamento della persona e del mondo, e un’innovazione didattica profonda, centrata sull’alunno e sul suo percorso di crescita integrale. […] Il sogno crede, oggi più che mai, che un’educazione di qualità per tutti possa fare la differenza nella vita delle persone e trasformare il mondo, preparando un futuro di speranza e un’umanità nuova, capace di abitare con più sobrietà e solidarietà la nostra casa comune […] Il sogno sulla vitalità di una scuola che promuove competenze per la vita” (Ibid., p. 469).