La grande bellezza

Luglio 31, 2021 Categoria: ,

Nella festa di S. Ignazio di Loyola, pubblichiamo le interviste fatte ad alcuni neomaturati leoniani. In essi, nelle loro stesse parole, sono presenti tutti i ragazzi e le ragazze di questa maturità 2021. Esprimono percorsi e sensibilità uniche ed irripetibili – ed anche per questo non tutte le domande fatte loro sono uguali… – eppure anche emerge da questa loro irriducibile particolarità un tratto comune, una intonazione di fondo condivisa e partecipata, in cui ci piace vedere lo spirito che anima l’Istituto Leone XIII, la grande bellezza umana che gli studenti, tutti, ci hanno donato in questi anni, ed in particolare in questo ultimo, non facile, periodo. Grazie ragazzi: buona Festa di s. Ignazio e buona estate!

 

Matteo Mainetti (5 Liceo Scientifico “C”)

Cosa porti con te dall’esperienza di questi anni al Leone (…un ricordo, un’impressione, un bilancio, un aneddoto, una persona…)?
Sono arrivato in questa scuola in IV, dal Liceo Volta. Per me il Leone XIII è stata una vera e propria rinascita, personale e non. Stavo passando un periodo difficile, caratterizzato da un senso di oppressione che non mi permetteva di vivere la mia adolescenza come avrei voluto. Non ho un ricordo particolare o un aneddoto specifico. Ciò che porterò sempre con me, che mi ha colpito sin dal primo giorno, è l’accoglienza e l’inclusività che la classe ha dimostrato nei miei confronti, quando mi sono unito al gruppo. Ricordo come fosse ieri il giorno in cui entrai per la prima volta nella 5C (allora 4C). La disinvoltura con cui tutti i miei futuri compagni si avvicinarono al mio banco e tesero la mano per presentarsi, mi ha colpito profondamente. Ho capito successivamente che questa maturità era frutto dell’ambiente e del fantastico metodo di insegnamento dell’Istituto Leone XIII.

Uno degli obiettivi del Leone è quello di formare “uomini e donne per gli altri”: come leggi questa frase alla luce della tua esperienza di volontariato?
L’Istituto promuove tutte le forme di volontariato e solidarietà. Io, solo in questo anno e mezzo ho scoperto il valore profondo del supporto al più debole, la fratellanza, il riguardo per il prossimo. Ho compreso come, anche il più piccolo dei gesti, meriti di essere compiuto se ha anche il più minimo impatto positivo sulla vita di uno di noi o del pianeta. Lo sforzo collettivo è spesso chiave di evoluzione e lungimiranza.
[n.d.r.: Matteo è tra i fondatori del progetto PC4YOU per il quale è stato insignito dell’attestato d’onore di “Alfiere della Repubblica” dal Presidente Sergio Mattarella nel marzo scorso]

Che progetti hai per il futuro?
Il più ingombrante dei progetti futuri, per ora, si chiama Università. Ho scelto di iscrivermi al corso di Transformational Business e Social Impact a Barcellona, presso ESADE. Spero di incontrare persone intraprendenti, con cui percorrere le più disparate e originali progettualità.

Cosa consiglieresti a chi si è iscritto al primo anno?
Innanzitutto di stare tranquilli, avete scelto un ottimo liceo e non c’è motivo di preoccuparsi. Le prime settimane saranno strane se non conoscete nessuno della classe, ma vedrete che in qualche giorno troverete il vostro equilibrio e tutto filerà liscio. In bocca al lupo!

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Juliette Bergamaschini  (5 Liceo Scientifico Sportivo)

Cosa porti con te dall’esperienza di questi anni al Leone (…un ricordo, un’impressione, un bilancio, un aneddoto, una persona…)?
Ho vissuto tante esperienze positive presso il Leone XIII. In particolare, mi ha sempre colpito la pazienza, la professionalità e la disponibilità degli insegnanti, oltre alle varie attività proposte dall’Istituto tra cui la sala CVX dove ho potuto stringere amicizia con diverse persone oltre ad aver potuto confrontarmi con i professori per gli argomenti che non avevo compreso appieno durante le spiegazioni.
Un altro ricordo che mi porterò sempre nel cuore sono le gite scolastiche con la mia classe che ci hanno permesso di visitare luoghi fantastici oltre ad unirci di più.

Come sei riuscita a coniugare attività sportiva agonistica – che nel tuo caso ha previsto anche frequenti partecipazioni ai campionati regionali e nazionali di equitazione – con l’impegno scolastico?
Non è stato facile, la chiave essenziale è stata l’organizzazione. Mi allenavo 6 pomeriggi a settimana quindi riuscivo a dedicare allo studio la sera e i giorni liberi cercando di stare sempre attenta a lezione per ridurre il carico di studio a casa! Senza un’ottima organizzazione e il sostegno dei professori non c’è l’avrei mai fatta!

Che progetti hai per il futuro?
Ancora non ho le idee chiarissime, proseguirò il mio percorso di studi in università, studiando Economia e gestione aziendale, poi successivamente in futuro vorrei riuscire a coniugare lo sport e l’economia come lavoro, ma ancora non so in che ambito mi vorrò specializzare.

Che cosa consiglieresti a chi si è iscritto al primo anno?
Consiglierei di svolgere tutte le varie attività proposte dalla scuola, poiché arricchiscono molto il percorso di studi al Leone XIII, oltre a cercare di non rimanere mai indietro nel programma delle diverse materie perché facendo così si è già a metà lavoro.
Ai ragazzi che inizieranno il Liceo Scientifico Sportivo consiglio di non soffermarsi solo sulla parte sportiva del Liceo, ma di ricordarsi anche che è pur sempre uno Scientifico pari e non inferiore a quello tradizionale, perciò le materie scientifiche saranno il vostro pane quotidiano e pertanto non vanno sottovalutate.
Inoltre l’ultimo consiglio che vorrei dare è di godersi a pieno il percorso del Liceo, che sarà molto divertente e pieno di esperienze che vi ricorderete per sempre.

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Filippo Malerba (5 Liceo Scientifico “A”)

Cosa porti con te dall’esperienza di questi anni al Leone (…un ricordo, un’impressione, un bilancio, un aneddoto, una persona…)?
Avendo trascorso gran parte del mio tempo al Leone, dai 6 fino ai 19 anni, ho avuto la possibilità di vivere l’Istituto in tutte le sue sfaccettature. Di questa realtà, che pian piano ho imparato a conoscere, mi porterò sempre dietro tutte le persone con cui ho intrapreso questo percorso, che siano amici, compagni, professori o collaboratori scolastici. La loro compagnia all’interno della quotidianità del Leone ha reso ogni mio singolo giorno degli ultimi 13 anni significativo ed indimenticabile.

Hai trascorso ben 13 anni di scuola al Leone, tra Elementari, Medie e Liceo: qual è il bilancio di questo lungo viaggio insieme?
Durante i 13 anni che ho trascorso al Leone ho percorso un lungo viaggio, del quale mi ritengo più che soddisfatto. Grazie alle persone che ho conosciuto, le esperienze che ho svolto e ciò che ho imparato nell’arco di tutto questo tempo sono cresciuto e maturato molto, tanto da aver compreso, seppur in parte, che tipo di persona voglio diventare.

Che progetti hai per il futuro?
Il mio progetto per il futuro è di continuare a studiare, per imparare e conoscere sempre più a fondo le materie che più mi interessano, e a settembre inizierò un corso di laurea, in lingua inglese, denominato BIEF – International Economics and Finance – presso l’Università Bocconi. La mia intenzione è di accompagnare lo studio con delle esperienze esterne ad esso, che mi diano la possibilità di arricchire il mio bagaglio culturale.

Cosa consiglieresti a chi si è iscritto al primo anno?
Il consiglio più importante che mi sento di dare a tutti i ragazzi che si sono appena iscritti è di vivere positivamente tutte le esperienze proposte dal Leone, mettendosi in gioco. Sono queste esperienze extrascolastiche infatti che ti aiutano sia a vivere al meglio l’Istituto e a conoscere tutte le persone che ne fanno parte, sia a confrontarti con persone di culture differenti, regalandoti esperienze indimenticabili.

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Emanuele Melidonis (5 Liceo Scientifico Sportivo)

Cosa porti con te dall’esperienza di questi anni al Leone (…un ricordo, un’impressione, un bilancio, un aneddoto, una persona…)?
I quattro anni che ho passato al Leone sono stati incredibili, trovo difficile descrivere tutto quello che questa scuola mi ha dato perché è tanto ed è la base della persona che sono adesso. Tutte le persone che ho incontrato, dai professori ai miei compagni mi hanno dato qualcosa e mi hanno permesso di crescere. Ciò di cui sono più grato è la classe in cui mi sono trovato, perché alla fine di questa esperienza è diventata come una famiglia.

Come valuti il tuo anno di studio all’estero nel corso del Liceo?
La mia esperienza all’estero, per quanto sia stata interrotta improvvisamente per la questione Covid, è stata fondamentale. Al di fuori dell’imparare l’inglese, vivere per la prima volta lontano da tutto ciò che ho sempre conosciuto, in un paese straniero, mi ha aiutato molto a maturare e a relazionarmi con persone con esperienze totalmente diverse dalla mia. Consiglio a tutti di fare un’esperienza all’estero perché arricchisce.

Che progetti hai per il futuro?
Andrò a studiare Ingegneria Civile e Ambientale all’Università di Pavia e poi vedrò dove la vita mi porterà.

Cosa consiglieresti a chi si è iscritto al primo anno?
Il mio unico consiglio è quello di godersi questi anni perché saranno i più belli della vostra vita, ciò che sperimenterete in questa scuola nient’altro potrà darvelo.

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Claudia Montella (5 Liceo Classico)

Cosa porti con te dall’esperienza di questi anni al Leone (…un ricordo, un’impressione, un bilancio, un aneddoto, una persona…)?
La mia esperienza al Leone è stata sicuramente ricca di vita, di sorrisi, di fatiche. Ho trascorso al Leone ben cinque anni della mia vita, anni nei quali sono cambiata e cresciuta. Sono entrata all’età di 13 anni e uscita a quella di 18, essendo la più piccola della classe. Ricordo ancora il primo giorno di scuola… corridoi lunghissimi, una scuola immensa, non trovavo la mia classe. Appena entrata in classe trovai un banco ma non la sedia! Così è cominciata la mia esperienza al Leone di cui conservo sicuramente un ricordo positivo. Il Leone è stato per me casa, vi ho trascorso le mie giornate a scuola dall’inizio delle lezioni fino a sera. Si ha l’impressione di vivere in un college se si sfruttano le opportunità e possibilità che il Leone offre: la CVX è una di queste. Quella che viene chiamata CVX è la sala dello studente nella quale i ragazzi possono studiare insieme, scambiare due chiacchiere, condividere i pomeriggi con i compagni di classe o più grandi. Personalmente è servita molto!

Come è stato il passaggio dall’Istituto Pontano al Leone, e dalla realtà di Napoli a quella di Milano?
Venivo da una realtà un po’ diversa: innanzitutto da un’altra regione. Di origini napoletane, ho trascorso i primi 12 anni della mia vita al sud e ho frequentato il Pontano, il Leone di Napoli! Mi sono trasferita per iniziare il Liceo Classico a Milano e ad oggi posso dire che è stata un’esperienza di vita, una prova. Il passaggio Napoli-Milano inizialmente non è stato facile perché mi sentivo spaesata, avevo lasciato mia madre e mio fratello e mi ero trasferita solo con il mio papà che per lavoro è molto impegnato. Mi sono trovata ad affrontare situazioni più grandi di me, fin dall’età di 13 anni mi sono autogestita e ho cominciato ad essere responsabile. A volte mi sono sentita sola e proprio in quei momenti il Leone, ma specialmente alcune persone, mi hanno fatto da guida, mi hanno dato consigli e supportato. Avevo tanta voglia di impegnarmi e tanta determinazione che mi ha aiutato in modo esponenziale ad affrontare gli ostacoli. Il Liceo è fatica, è costanza nello studio, è concentrazione, è impegno. Mi reputo molto fortunata ad aver studiato al Leone in quanto non è una semplice scuola che ti porta all’obiettivo finale, il diploma; il Leone ti forma, ti rende adulto, ti fa diventare uomo/donna. Sono entrata al Leone come una piccola ragazzina ingenua e ad oggi mi reputo una donna con tanta voglia di fare, di aiutare e di mettercela tutta per raggiungere il massimo in tutto. Questo ambiente mi ha insegnato anche a capire le ingiustizie e pian piano a superarle; non posso dire di essere sempre stata soddisfatta perché mentirei però posso testimoniare che ho imparato ad affrontare le sconfitte. È una scuola di vita se la vivi a pieno!

Che progetti hai per il futuro?
Pronta per un nuovo inizio, il mio più grande desiderio è diventare medico quindi in questi mesi la mia concentrazione sarà proprio su questo.

Cosa consiglieresti a chi si è iscritto al primo anno?
Da neodiplomata posso consigliare che per integrarsi nel mondo scolastico bisogna sporcarsi le mani e cercare di sfruttare ciò che la scuola offre. La pastorale è stata per me una costante nei momenti bui, di sconforto ma anche semplicemente nella quotidianità.
Sfruttate queste occasioni: CVX, gite, Gressoney, ritiri spirituali, musical, teatro… non rinunciate a nulla! Mettetevi in gioco e imparate a conoscervi! Tutti noi pensiamo di conoscerci al 100% o magari al 90% ma fidatevi che siamo tutti da scoprire. Cogliete queste possibilità proprio per la conoscenza interiore di voi stessi ma anche per divertirvi e stringere amicizie che dureranno anche dopo il Liceo.
Il Leone mi mancherà, mi mancheranno quei corridoi, i professori, la pastorale, le bidelle, la mensa, le attività. Grazie a chi ha contribuito alla mia crescita.
Coraggio, in bocca al lupo ai primini!

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Pietro Barucci (5 Liceo Scientifico “B”)

Cosa porti con te dall’esperienza di questi anni al Leone (…un ricordo, un’impressione, un bilancio, un aneddoto, una persona…)?
Dunque, riassumere i miei 8 anni di Leone è un’impresa quasi impossibile, la mia esperienza è composta di moltissimi momenti di svolta e di crescita, ho avuto l’occasione di conoscere un sacco di persone e con loro condividere moltissime esperienze.
Ricordando il Leone, la prima cosa che mi viene da fare e ringraziarlo. Sono cresciuto in questa scuola.
Tra i vari momenti, ricorderò per sempre l’incredibile esperienza del cammino di San Francesco. Chilometri di strada percorsi a piedi insieme a compagni e professori ma soprattutto con amici. E’ stata una delle esperienze più belle della mia vita e probabilmente una delle più utili che il leone ha proposto. Durante il cammino sono riuscito a conoscere meglio i miei compagni e a legare di più con loro.
Una delle cose più azzeccate del cammino è il fatto di farlo all’inizio del terzo anno di Liceo, momento di svolta per noi ragazzi. Infatti ho avuto l’impressione che durante quel terzo anno noi alunni siamo cambiati molto. In molti hanno abbandonato i pregiudizi verso alcune persone e si sono aperte con altre a cui non avevano mai parlato. E’ stato un anno di vera maturità!
Quest’esperienza riassume veramente gli obbiettivi che ho raggiunto al Leone, lo spirito del Leone, una scuola che mi ha dato tutto, che mi ha fatto crescere insieme ad un gruppo, in un contesto sano e stimolante.
Come durante il cammino, chi era più stanco e andava più lento, non si ritrovava mai da solo, ma anzi molti rallentavano per sostenerlo e proseguire insieme, allo stesso modo il Leone ha fatto con me, dai miei compagni, al corpo insegnanti e alla dirigenza.
Il Leone non mi ha mai fatto sentire solo, anche in momenti molto difficili della mia vita, i professori, ai quali mi sono affezionato molto, sono sempre stati disponibili ad adeguarsi alle necessita di noi alunni e sono sempre stati attenti anche ai nostri stati d’animo, cosa non molto comune nelle scuole.
Il Leone è stata una grande famiglia per me e resterà sempre un po’ anche la mia casa.

Come è maturata la scelta di una esperienza universitaria all’estero?
All’inizio di quest’anno, nel momento della scelta delle università alle quali applicarmi, non ero ancora convinto al 100% di ciò che volevo fare, anche se in generale almeno l’ambito lo avevo deciso. Quello o economico o filosofico. La mia idea iniziale era quella di restare in Italia, per amore verso questo paese ma forse anche un po’ per paura di uscire dalla mia zona di confort. A gennaio mi si presentò l’occasione di fare l’application per L’ ESCP, università con vari sedi nel mondo nelle quali trascorrere in tre di queste, i tre anni universitari. E’ stata un sfida che ho raccolto, inizialmente come ultima opzione, ma col passare del tempo l’ho trovata sempre più interessante, e incredibilmente l’idea di andare all’estero è cresciuta durante la mia application.

Che progetti hai per il futuro?
Vorrei riuscire a uscire molto bene dai miei studi universitari e di conseguenza entrare in un buon Master. L’unica cosa che, per il momento, so di volere sicuramente nel mio futuro, è una vita in Italia. Sono troppo Innamorato del mio paese. Mi piace l’idea di scoprire altre culture, modi di pensare oppure anche solo viaggiare all’estero, trovo sia indispensabile nel mondo di oggi, ma vorrei riportare tutto quello che imparerò durante i miei studi esteri, in Italia.

Cosa consiglieresti a chi si è iscritto al primo anno?
Consiglierei di non aspettare a dare il 100% nello studio. Sono stato un alunno molto pigro a volte, soprattutto nei primi anni, e questo mi ha portato a faticare un po’ di più negli anni decisivi. Ho imparato che è meglio costruirsi da subito basi solide.
Al difuori del contesto didattico, consiglio e auguro ai ragazzi del primo anno di divertirsi, perché è a scuola, tra le pareti della mia classe, nei campi sportivi e nelle gite, che probabilmente ho avuto alcuni dei momenti più belli, divertenti della mia via.