Un’Arma per la difesa della Cultura

Febbraio 5, 2021 Categoria: ,
I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale dopo una brillante operazione di recupero di beni artistici rubati.

I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale dopo una brillante operazione di recupero di beni artistici rubati. (da carabinieri.it)

Ringrazio l’Istituto Leone XIII che, ancora una volta, sta dando all’Arma Carabinieri l’opportunità di fare squadra con chi può comprendere e diffondere l’importanza della sensibilizzazione al tema della tutela, prevenzione e cura del patrimonio storico artistico”. A dirlo è il Comandante del Nucleo TPC (Tutela del Patrimonio Culturale) di Monza, maggiore Francesco Provenza, felice di donare il proprio contributo didattico agli studenti delle classi IV Liceo, che nella mattinata di mercoledì 3 febbraio hanno potuto seguire online e in presenza una video lezione su questo particolare tema di Educazione Civica, proposto dal Dipartimento d’Arte nella programmazione del primo trimestre.

A fare da sfondo il riferimento ai Principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana e in particolare all’art. 9, dove si afferma testualmente che “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

Il maggiore Provenza ha, innanzitutto, spiegato ai ragazzi la struttura che il Comando dell’Arma dei Carabinieri si è data per svolgere tutte le necessarie attività di prevenzione (controlli e verifiche), repressione e contrasto (indagini, recuperi) sul territorio italiano, evidenziando l’importanza delle attività addestrative (nazionali e internazionali) eseguite dai Reparti, anche in risposta alle richieste di formazione avanzate, soprattutto, da quegli Stati che possiedono un patrimonio culturale per la maggior parte riconducibile a beni archeologici (es. Nord Africa, Medio Oriente, Sud America).

Dato che i tradizionali mercati d’arte vengono supportati dalle odierne piattaforme di e-commerce, le indagini di tutela devono necessariamente varcare i confini nazionali e avvalersi del contributo di preziose collaborazioni di “Diplomazia culturale”, che agli occhi dei ragazzi hanno reso questa professione ancora più affascinante.

Ma a fare la differenza nell’investigazione – ha ribadito il Comandante – è il ricorso ad una ricchissima Banca Dati dei beni illecitamente sottratti, strumento strategico indispensabile a disposizione di tutte le forze di polizia. L’Italia ne possiede una, che vanta il primato mondiale di informazioni raccolte. E il nostro Paese tra i meriti annovera anche l’impegno nell’aver promosso la nascita dei cosiddetti “Caschi blu della cultura” (“Unite4Heritage”), istituzione riconosciuta dall’UNESCO e dedicata al recupero e alla messa in sicurezza del patrimonio storico-artistico mondiale.

Rosalia Negretto