La forza della normalità

Settembre 25, 2020 Categoria: ,
Giornata dell’accoglienza per le classi seconde della Primaria: tutti in terrazza!

Giornata dell’accoglienza per le classi seconde della Primaria: tutti in terrazza!

In condizioni normali l’inizio di un nuovo anno segna, per alunni e insegnanti, il rientro, a volte malinconico ma tutto sommato rassicurante, entro abitudini forse un po’ arrugginite, ma ben consolidate.

Ma questa volta, dopo un anno scolastico portato a termine in condizioni inedite, lo stato d’animo che accompagnava gli ultimi giorni di vacanza era più sfumato, e oscillava tra due poli opposti: da una parte la sensazione di essere vicini a riappropriarsi della propria professione nella sua forma “vera”, cioè in quella che si gioca nella fatica della presenza fisica degli uni di fronte agli altri, e dall’altra la prospettiva di entrare in un terreno ignoto fatto di incertezze, regole e problemi insoliti per chi frequenta una scuola, come insegnante o come alunno. Nelle conversazioni tra colleghi ai primi giorni di settembre capitava di scambiarsi considerazioni contrastanti come “ecco, si riprende il consueto lavoro”, e poi, pochi minuti dopo, “chissà come sarà questa nuova scuola al tempo della pandemia”.

L’ora dei bilanci è ancora lontana, eppure due settimane possono ben rappresentare un primo test della realtà per le nostre confuse attese della vigilia. Di certo ogni membro della comunità scolastica ha potuto ritrovare tante situazioni che gli erano familiari e avvertire la novità di molte altre, ma è difficile immaginare ora se dovremo mettere a consuntivo un’esperienza di scuola stravolta, o se finiremo per vivere un anno dai contorni nel complesso familiari: molte variabili che determineranno la risposta non sono in nostro controllo. La mia percezione è però che, in un contesto come quello della scuola, la “forza della normalità” dimostrerà di avere una tempra coriacea, a dispetto delle nuove limitazioni con cui tutti continueremo a fare i conti, spesso con fatica.

La forza della normalità è spesso un’inerzia, un limite alla nostra capacità di reinventarci, ma non è solo questo: è anche la traccia del nostro modo d’essere sulla realtà che ci circonda, e forma quindi una parte della nostra identità nella scuola.

Probabilmente tra poche settimane un compito in classe da svolgere o da correggere sarà una pensiero più incalzante rispetto al determinare se la scuola, nelle attuali condizioni, è ancora quella che conoscevamo oppure no. E, se avverrà così, non è detto che si tratti di una rimozione o di un rifiuto di adattarci ai tempi incerti che viviamo: può anzi essere un segno che davvero la forza della normalità ci ha restituito, pur con i necessari adattamenti, la nostra scuola.

Concludendo queste righe mentre la ripartenza della scuola è in pieno corso, già mi sembra che esse siano, tutto sommato, superate dai fatti: forse non sarà un caso.

Buon anno a tutti!

Prof. Michele Caprioli