Eccoci, lunedì 14 settembre entreremo in classe

Settembre 12, 2020 Categoria: ,
Camminata sulla luna (by Project Apollo Archive - NASA)

Camminata sulla luna (by Project Apollo Archive – NASA)

“Eccoci!” sarà il tema di quest’anno. “Eccoci!” vuole essere un richiamo al tema della presenza, che abbiamo sperimentato essere stata così importante durante il lockdown e al tempo stesso essere uno degli elementi fondamentali della scuola, quello che più ci è mancato e che oggi ci spinge a mettere in campo tutte le nostre migliori risorse per tornare in classe.

La prima parola che ogni studente dice alla prima ora di ogni giorno di scuola è appunto “Presente!”, che come ci ricorda il prof. Mantegazza:

«Presente, prae+sum, ti sto davanti, ti faccio dono del mio essere, perché presente è anche il dono: io sto davanti a te e non davanti ad uno schermo, perché ad uno schermo non si possono fare doni» [1]

Eccoci dunque presenti, consapevoli di essere un dono gli uni per gli altri.

Eccoci! Siamo giunti a questo lunedì 14 settembre, una data che ha suscitato e sta suscitando tante polemiche sui mezzi di comunicazione: ma queste polemiche aiutano chi dovrà entrare in classe?
E soprattutto: chi entrerà in classe lunedì mattina?

Certamente la nostra attenzione è rivolta agli studenti, agli otto milioni di studenti che lunedì, zaino in spalla, usciranno di casa e dopo più di sei mesi ripercorreranno un forse mai dimenticato tragitto casa-scuola. Gli studenti: ma quali studenti quest’anno rientreranno in classe? Non lo sappiamo. Durante il confronto con l’equipe pastorale dell’Istituto è emersa una grande incertezza su quali ragazzi troveremo in classe.

Lo sappiamo tutti che non sarà un inizio di anno scolastico come quelli passati, in cui eravamo abituati a rivedere i ragazzi dopo l’estate un po’ più alti, un po’ più abbronzati, ma sostanzialmente quelli che avevamo lasciato a giugno.
Rivedremo ragazzi che abbiamo visto crescere durante i mesi di lockdown solo in due dimensioni: quelle che lo schermo ci permetteva di scorgere. Potremo dunque fare la bella scoperta di ritrovare ragazzi tanto cresciuti in profondità, perché questa esperienza li ha cambiati profondamente.

Ma lunedì 14 settembre rientreremo in classe dopo tanto tempo anche noi docenti. Certamente questa ripresa con le tante incertezze che l’accompagnano ci sta facendo fare i conti con le nostre paure, con quella sensazione di chi si sente in prima linea, esposto più di altri e chiamato più di altri ad una grande responsabilità.
Alle paure si accompagna anche una certa ansia da prestazione, di recuperare quanto non siamo riusciti a completare o a verificare l’anno scorso, perché, diciamocelo onestamente: l’esperienza della DaD, seppure ci ha permesso di imparare tantissimo umanamente e professionalmente, alla fine ci ha lasciato come l’impressione di avere perso del tempo.

Tuttavia, personalmente, credo che come durante il lockdown ai docenti è stato affidato il compito di mantenere unito il nostro tessuto sociale attraverso la didattica a distanza, oggi è affidato il compito ancora più arduo di far ripartire il paese e pertanto sono certo che sulle paure, sull’ansia da prestazione, avrà la meglio quella passione educativa che ha saputo trarre dalla terribile esperienza della pandemia l’ispirazione per tracciare nuovi percorsi di crescita.

Accanto agli studenti e ai docenti lunedì entrerà in classe il mondo intero: le famiglie, innanzitutto, che si sono studiate tutti documenti del Ministero e non mancheranno di interrogare i propri figli su come è andato il primo giorno di scuola, domanda che quest’anno assume un peso ben diverso.
Ma anche le istituzioni entreranno in classe per verificare se il sistema scolastico è in grado di reggere e così rendere davvero possibile la ripresa economica del paese.
Quindi, non nascondiamocelo: tutto questo esercita una certa pressione su ciascuno di noi.

E allora come entrare in classe lunedì?
Certamente varcheremo quella soglia con la mascherina. Quest’anno non avremo sorrisi da scambiarci ma soltanto sguardi e se è vero, come ci hanno insegnato i nostri nonni, che gli occhi sono lo specchio dell’anima, lunedì ci incontreremo nel profondo delle nostre anime.
Sarà un momento sacro come sacro è ogni momento in cui due anime si incontrano.
Non varcheremo solo la soglia della classe, ma avremo la strana sensazione di entrare in uno spazio sacro.
Sarà un momento importante per ciascuno di noi, come educatori, docenti, ma soprattutto come uomini e donne.

Mi piace immaginare quel primo passo di lunedì come una sorta di primo passo sulla Luna: un passo incerto come quello di Armstrong, ma al tempo stesso profetico, che apre una nuova pagina della storia del nostro paese e non solo.

Lunedì prendiamoci tutti un momento per gustare quei passi che ci accompagneranno all’interno delle nostre classi e forse riusciremo a capire non tanto perché siamo qui, ma per chi siamo qui.

p. Nicola Bordogna SJ
Responsabile della Pastorale

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[1]: R. Mantegazza, La scuola dopo il coronavirus, Castelvecchio, Roma 2020, p. 39.

La fotografia qui sopra presentata è stata tratta dalla galleria del Project Apollo Archive (Image Credit: NASA)