I 100 del Leone si raccontano

Luglio 10, 2019 Categoria: ,

A pochi giorni dalla conclusione del nuovo esame di Maturità rivolgiamo i più sentiti complimenti ai nostri sette “100”: Thomas (con lode), Matteo, Andrea, Marco Filippo al Liceo Scientifico e Carola ed Elisa al Liceo Classico. Nel contempo desideriamo estendere i complimenti a tutti i maturati e ai docenti che li hanno preparati per l’Esame e, soprattutto, per la vita.

I magnifici 7 ci salutano condividendo le proprie esperienze, lasciandoci alcune riflessioni e soprattutto qualche consiglio per chi sta per cominciare il Liceo.

Tra loro hanno tratti in comune. Oltre allo studio, affrontato seriamente ma senza esagerazione, hanno avuto altre passioni, dallo sport al volontariato. Hanno partecipato, insieme ai compagni, a tante attività proposte dalla scuola: dagli scambi all’estero ai concorsi, dal Kairòs ai cammini…

Ed ecco allora i nostri “100” del 2019, cominciando da Thomas, che accanto al punteggio massimo si è visto assegnare la lode.

THOMAS MAISONNEUVE, V Liceo Scientifico C

Come si sa fa a prendere 100 alla Maturità?
Un mese prima della Maturità prendere 100 sembra davvero impossibile: servono crediti e prove praticamente perfette. Niente errori nel tema, corretto da un commissario esterno, e nella prova di matematica e fisica, novità incognita di quest’anno. Se si affronta l’esame in quest’ottica, cercando di raggiungere il 100 a tutti i costi, allora il fallimento è davvero vicino. Se però per un attimo si lasciano da parte i voti e con essi l’ansia da prestazione che li accompagna, la situazione cambia radicalmente.

Se ci si dimentica dei punti, dei crediti, dei commissari esterni e della loro presunta “cattiveria”, allora l’esame è in fin dei conti una prova analoga a quelle svolte durante l’anno, e per la quale ci si è preparati, accompagnati dai professori. E così l’essenza del temuto esame si riduce a ciò che conta davvero: la preparazione, la costanza nello studio e la voglia di dare fin dal primo giorno il meglio di sé. 

Il prossimo anno cosa farai?
Andrò a studiare Computer Science ad Harvard.

Cosa porti con te dei tuoi anni al Leone?
Sono al Leone dalla Prima Media, e in questi anni sento di essere cresciuto molto, non soltanto come studente, ma soprattutto come persona in grado di relazionarsi in contesti diversi agendo con e per gli altri. Il Leone mi ha aperto la mente e mi ha aiutato davvero in questo senso, grazie ai miei professori che hanno sempre creduto in me e anche grazie ai numerosissimi progetti promossi dalla scuola a cui ho partecipato in questi anni, progetti che mi hanno aiutato a mettere a frutto il mio potenziale e a stimolare ogni giorno la mia curiosità.

Thomas Maisonneuve

Thomas Maisonneuve

Puoi dirci qualcosa di questi progetti?
Nel corso dei miei anni trascorsi al Leone ho partecipato a numerose attività e progetti, che mi hanno permesso di sviluppare le mie competenze e coltivare i miei interessi. Per citarne alcuni, tra i più significative per me sono stati il semestre all’estero trascorso in una scuola gesuita di San Francisco durante il quarto anno, il gemellaggio con il Jesuit College di Dallas in Terza, il progetto CWMUN, ovvero un corso di geopolitica con simulazione delle attività dell’Assemblea delle Nazioni Unite a New York.

E poi il musical della scuola, a cui ho preso parte occupandomi delle riprese e del montaggio dei video, il giornalino online degli studenti e le competizioni come le Olimpiadi di Italiano e di Informatica a cui ho partecipato grazie al supporto dei miei professori.

A chi si è iscritto al primo anno cosa consiglieresti?
Godetevi appieno gli anni del Liceo, e soprattutto prendete parte a tutte le attività extrascolastiche che vi potrebbero interessare. Certo, a volte bilanciarle con lo studio può risultare difficile, ma senza i mille progetti, i video, i concorsi letterari, la gestione del giornalino e gli scambi all’estero la mia esperienza al Leone non sarebbe stata davvero la stessa. E poi partecipare alle iniziative ti consente di conoscere tante persone, avere tanti amici al di fuori dei compagni di classe, sentirti coinvolto, integrato e parte di qualcosa di speciale. Il Leone diventa il luogo in cui ti senti davvero a casa.

Hai un aneddoto da ricordare di questi anni al Leone?
Ho tantissime immagini e ricordi che riaffiorano. La gita sullo Stromboli, la scalata sul vulcano tutti insieme al tramonto. Le giornate di sci con la classe. E ricordo quando alla finale nazionale delle Olimpiadi di Italiano una giornalista del TG1 mi ha chiesto a bruciapelo: “Il futuro anteriore del verbo cuocere?” ed io ho risposto: “Io avrò cotto”. Quando sono tornato a scuola i miei compagni mi hanno atteso con uno striscione con la scritta “io avrò cotto”… ed è diventato un tormentone.

Ricordo i pomeriggi nella biblioteca della scuola a studiare tutti insieme per la verifica del giorno dopo e il piacere delle pause caffè. E poi ricordo tutti i video che ho realizzato, quelli promozionali per l’open day, quello per l’Expo, i trailer dei musical, le riprese degli spettacoli, del concorso musicale Diamoci un tono: occasioni preziose, che mi hanno insegnato a lavorare con gli altri e mi hanno permesso di coltivare la mia passione per la cinematografia.

Cosa hai imparato dai Gesuiti?
Che è giusto dare il meglio di sé, puntando all’eccellenza, ma se aiuti un amico a prendere la sufficienza ti senti ancora più appagato. E che se dai molto di te ricevi molto dagli altri. E che il gruppo vince sempre.

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MATTEO DRAGONETTI, V Liceo Scientifico A

Come si sa fa a prendere 100 alla Maturità?
Penso che per prendere 100 alla Maturità sia necessario studiare e impegnarsi sin dal primo giorno del quinto anno, in modo tale da poter arrivare a giugno senza grandi lacune. Inoltre penso che sia molto importante anche il percorso svolto durante gli ultimi tre anni, perché può garantire una buona base di partenza per l’esame.

Matteo Dragonetti

Matteo Dragonetti

Il prossimo anno cosa farai?
Il prossimo anno studierò Economia Aziendale e Management in Bocconi.

Cosa porti con te dei tuoi anni al Leone?
Dopo questi cinque anni passati al Leone porto con me tanti bei ricordi e tante belle esperienze passate con i miei compagni e soprattutto il metodo di studio sviluppato nel corso degli anni.

Oltre allo studio, hai partecipato a qualche attività della scuola o esterna?
In questi cinque anni ho partecipato ad alcune attività di volontariato proposte dalla scuola, mentre durante l’ultimo anno del liceo ho scelto di partecipare, insieme ad alcuni compagni di classe, alla preparazione dello spettacolo musicale Sister Act 2.

A chi si è iscritto al primo anno cosa consiglieresti?
A chi si è iscritto al primo anno consiglierei di affrontare questo percorso con positività e con la consapevolezza che ci saranno momenti più e meno positivi, ma alla fine gli sforzi e i sacrifici fatti verranno ripagati. Inoltre penso che il primo anno sia uno dei più importanti perché si creano le basi per gli anni successivi.

Hai un aneddoto da ricordare di questi anni al Leone?
Gli aneddoti da raccontare sono veramente tanti e di conseguenza preferisco ricordare una delle esperienze più belle di questi cinque anni, ovvero le due settimane passate a Dallas con alcuni studenti americani del Jesuit College, che hanno ospitato me e altri ragazzi del Leone.

Cosa hai imparato dai Gesuiti?
Ancora oggi mi ricordo il primo giorno di scuola, quando ci dissero che l’obiettivo del Leone è quello di formare uomini e donne per gli altri e penso che questo sia l’insegnamento più importante che ho ricevuto dai Gesuiti.

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ANDREA RIGANTI, V Liceo Scientifico A

Come si sa fa a prendere 100 alla Maturità?
Prendere 100 alla Maturità è un percorso che inizia molto prima dell’Esame, all’inizio del Liceo oserei dire. Si tratta di scegliere sin da subito la via dell’eccellenza e il nuovo Esame di Stato valorizza in modo particolare questo aspetto.

Il prossimo anno cosa farai?
Fra un paio di mesi sarò oltremanica. Andrò a studiare Finanza alla University of Manchester.

Andrea Riganti

Andrea Riganti

Cosa porti con te dei tuoi anni al Leone?
In questi anni di cammino, di maturazione, il Leone mi ha insegnato la vera essenza della Scuola: nozioni e teoremi non sono ciò che conta, perché la scuola, come diceva W.B. Yeats, non è riempire un secchio, ma accendere un incendio. Il Leone mi ha reso una persona curiosa e non potrei chiedere di meglio.

Oltre allo studio, hai partecipato a qualche attività della scuola o esterna?
In questi anni ho avuto di modo di partecipare a corsi, attività e progetti. Alcuni di essi sono stati promossi dalla scuola, altri sono stati scelti da me. Ma ciò che credo sia importante trasmettere a questo proposito è l’importanza assoluta di trovare il giusto equilibrio tra studio e vita. Questa scuola richiede molto impegno, weekend inclusi… ma è giusto ritagliarsi uno spazio da dedicare a noi stessi e agli amici perché anche questo fa parte del percorso: crescere insieme.

A chi si è iscritto al primo anno cosa consiglieresti?
Sappiate godervi il momento. Non abbiate impazienza di crescere, apprezzate i primi passi del cammino verso l’età adulta. Come diceva Shakespeare, non desidero una rosa a Natale più di quanto possa desiderar la neve a maggio: d’ogni cosa mi piace che maturi quand’è la sua stagione. Ma soprattutto fate tesoro dei vostri errori, solo così potrete imparare, sia a scuola che fuori e non preoccupatevi perché chi dice che i treni passano una volta sola non è mai stato in stazione.

Hai un aneddoto da ricordare di questi anni al Leone?
Gli episodi migliori sono quelli che ho vissuto con i compagni e amici a cui sono più affezionato. Raccontarne anche solo uno non renderebbe giustizia ai fatti e alle persone coinvolte, ma in fondo tutti hanno qualche storia da raccontare…professori compresi.

Cosa hai imparato dai Gesuiti?
La missione del Leone XIII e della compagnia di Gesù è formare donne e uomini con e per gli altri. Ho valutato in quest’ottica le decisioni e le iniziative dei miei professori, degli educatori che mi hanno seguito per 5 anni. Non sempre ho condiviso le loro posizioni, ma arrivato alla fine dei migliori anni della mia ancor breve vita posso dire di aver imparato ad esserci per gli altri. Ma ciò sarebbe riduttivo: ho imparato ad esserci per me stesso. Perché come possiamo aiutare gli altri se prima non abbiamo formato noi stessi a farlo? Per finire ho maturato con il tempo la convinzione che spesso non vi sia senso nel chiedersi il perché di ciò che capita. Il Signore ci mette alla prova e, forse per mettermi l’animo in pace, ho imparato ad accettare gli avvenimenti e le persone, anche quelle sgradite, che la vita mi ha messo davanti in questi anni. E certamente questo mi ha reso più forte.

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MARCO PACE, V Liceo Scientifico B

Come si sa fa a prendere 100 alla Maturità?
Credo che la prima condizione necessaria per prendere 100 sia  stata l’ottima preparazione: senza il lavoro di tutti i professori del consiglio di classe della VscB e in particolare del prof. Davide Schiasaro, che più di ogni altro (studenti compresi) ha lavorato giorno e notte per questa Maturità, non sarebbe stato possibile concludere così bene il Liceo.
Marco Pace

Marco Pace

Ringrazio tutti i docenti dal profondo del cuore.

Inoltre, ovviamente, bisogna arrivare all’esame con crediti alti ed essere pronti i giorni delle prove; ciò significa essere capaci di prepararsi bene senza angosciarsi troppo. Per me è stato utile anche prendere qualche giorno di vacanza sul lago prima delle prove scritte.

Il prossimo anno cosa farai?
Il prossimo anno studierò Matematica all’Università degli Studi di Milano.

Cosa porti con te dei tuoi anni al Leone?
Degli anni al Leone porterò con me molte conoscenze, ma soprattutto tanti bei ricordi e amicizie.

Oltre allo studio, hai partecipato a qualche attività della scuola o esterna?
In questi anni non ho solo studiato; sono uno Scout da dieci anni e mi alleno due volte a settimana. Scuola, scoutismo e sport in cinque anni mi hanno insegnato moltissimo, mi hanno formato: sono mondi diversi ma non separati; il mio 100 è merito di tutti e tre.

A chi si è iscritto al primo anno cosa consiglieresti?
Ai futuri iscritti consiglierei di tenere gli occhi aperti, pronti a vedere ogni opportunità per il futuro e di non rinunciare alle attività fuori dalla scuola, come sport e volontariato, perché tutto torna utile e la scuola non è tutto.

Cosa hai imparato dai Gesuiti?
L’importanza di ragionare con la propria testa è stata la cosa più importante che mi hanno insegnato. Nella vita è bene prendere le decisioni con la propria testa, ad esempio quando si vota, per essere sicuri di essere sé stessi e non strumenti nelle mani di altri.

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FILIPPO DALLANOCE, V Liceo Scientifico C

Come si sa fa a prendere 100 alla Maturità?
Si studia per tutti gli anni con impegno e ricercando gli aspetti interessanti di ciascuna materia. Poi c’è il caso… la domanda che sai meglio all’orale, la traccia su un argomento conosciuto al tema…

Filippo Dallanoce

Filippo Dallanoce

Il prossimo anno cosa farai?
Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano.

Cosa porti con te dei tuoi anni al Leone?
La possibilità di avere degli spazi a disposizione degli studenti per studiare, confrontarsi e riflettere con gli altri. L’incontro con diversi professori e soprattutto con figure della pastorale pronte ad ascoltarti e seguirti nella tua crescita con affetto.

Oltre allo studio, hai partecipato a qualche attività della scuola o esterna?
Ho partecipato negli anni a varie attività. Dallo scambio all’estero a S.Francisco al Kairòs e ancora ho partecipato al musical della scuola. Per quanto riguarda le attività extrascolastiche pratico nuoto e volontariato presso una comunità mamma-bambino.

A chi si è iscritto al primo anno cosa consiglieresti?
Fidati delle possibilità che ti offre la scuola e coglile per vivere il Leone non solo come luogo di studio ma anche di crescita personale. 

Hai un aneddoto da ricordare di questi anni al Leone?
I pomeriggi passati a studiare con buona parte della classe a scuola tra risate e “disperazione”.

Cosa hai imparato dai Gesuiti?
Si può essere uomini che ragionano e si impegnano per la società (mente) senza perdere l’umanità  (cuore) e le proprie passioni (volontà). In una parola: equilibrio!

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CAROLA D’EMILIO, V Liceo Classico

Carola D'Emilio

Carola D’Emilio

Come si sa fa a prendere 100 alla Maturità?
Studiando (e avendo anche un po’ di fortuna).

Il prossimo anno cosa farai?
Liberal Arts alla University of Bristol.

Cosa porti con te dei tuoi anni al Leone?
Buoni amici ed esperienze belle e diverse.

Oltre allo studio, hai partecipato a qualche attività della scuola o esterna?
Al quarto anno ho partecipato al progetto JEEP e ho praticato vari sport nel tempo libero.

A chi si è iscritto al primo anno cosa consiglieresti?
Di fare il Liceo Classico!!! E anche di non stressarsi troppo: stanno tutti imparando a conoscersi come te e hanno tutti le medesime preoccupazioni.

Hai un aneddoto da ricordare di questi anni al Leone?
Nessun aneddoto in particolare ma di certo mi ricorderò sempre delle tante risate fatte in classe.

Cosa hai imparato dai Gesuiti?
Ad essere meno giudicante.

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ELISA NAVARRINI, V Liceo Classico

Come si fa a prendere 100 alla Maturità?
Stando tranquilli durante gli esami e ricordandosi che le prove che si stanno per affrontare sono della medesima tipologia di quelle che si sono svolte durante tutto il corso dell’anno. Non si va incontro a nulla di diverso rispetto a ciò a cui i nostri professori ci hanno abituato. I giorni prima del colloquio orale bisogna riposarsi, non è possibile ripassare in breve tempo tutte le materie dell’anno. Naturalmente anche il fattore fortuna gioca la sua parte…può capitare che ci venga chiesto un argomento su cui sappiamo tutto oppure uno su cui si è meno ferrati. L’importante è, in ogni caso, non entrare in agitazione e cercare di valorizzare al meglio le nostre conoscenze.

Il prossimo anno cosa farai?
Giurisprudenza in Statale.

Elisa Navarrini

Elisa Navarrini

Cosa porti con te dei tuoi anni al Leone?
Di questi anni trascorsi al Leone porto con me un ricordo molto positivo: memorie di sudate sui libri e di ostacoli da superare, ma anche di successi, di soddisfazioni e di momenti unici, irripetibili. Serberò sempre anche la memoria della vicinanza e dell’affetto dei professori. Ho stretto alcune amicizie che spero durino una vita.

Oltre allo studio, hai partecipato a qualche attività della scuola o esterna?
Ho aderito a molti progetti organizzati dalla scuola. Il terzo anno ho partecipato al progetto di scambio culturale con i ragazzi della St. Ignatius College Preparatory School di San Francisco. Il quarto anno ho avuto la possibilità di partecipare al progetto I Gesuiti e la Storia, a Palermo.

Nel corso di quest’anno scolastico, grazie al progetto Facciamo teatro, ho messo in scena, insieme ad altri ragazzi dell’Istituto, la tragedia sofoclea Antigone. Portare il mio contributo a queste iniziative mi ha molto aiutata anche nello studio, poiché mi ha permesso di vivere l’esperienza di apprendimento in modo più attivo ed entusiasta.

A chi è iscritto al primo anno cosa consiglieresti?
Consiglierei di non abbattersi di fronte al primo brutto voto e di godersi i cinque anni che si hanno davanti non avendo come unico obiettivo quello di avere una media alta, ma di vivere appieno la bellezza dell’esperienza in sé. Esorterei ad imparare per il gusto di apprendere nuove conoscenze, che aprono la mente e il cuore. Il liceo è un percorso bellissimo, del quale spesso, purtroppo, si comprendono le infinite qualità che esso è in grado di offrirci proprio nel momento in cui lo si è terminato.

Hai un aneddoto da ricordare di questi anni al Leone?
Un ricordo che porterò sempre con me è legato alla recita della tragedia Un’Antigone al teatro della Commenda di Milano, tappa finale del progetto Facciamo Teatro. Ciò che mi ha resa molto felice è stato scorgere tra il pubblico alcuni professori mentre recitavo. Essi avevano messo da parte per alcune ore i loro impegni pomeridiani per andare a vedere un gruppo di ragazzi recitare. In quel momento ho sentito la vicinanza dei professori non solo dal punto di vista meramente scolastico, ma anche affettivo. Ho, infatti, compreso che i docenti non desiderano solamente ampliare le nostre conoscenze e valutarci, ma anche accompagnarci nella nostra crescita personale.

Cosa hai imparato dai Gesuiti?
Sono stata al Leone per tredici anni e sono consapevole che il metodo di insegnamento dei Gesuiti mi ha dato molto ed ha contribuito a formarmi come persona. Una qualità che, in particolare, spero rimanga sempre con me è quella di provare a dare sempre il meglio in ogni situazione, non per arrivare prima, ma al fine di trovare e realizzare me stessa in tutto ciò che faccio, vivendo appieno l’occasione che mi si pone davanti.

Grazie, ragazzi, della vostra testimonianza e dei vostri consigli!

Ancora complimenti e un abbraccio a voi e a tutti i Maturati dalla vostra scuola, cari, ormai, ex-alunni!